Internet ha sempre contenuto i semi dell’inferno postmoderno. È inoltre sempre stato un luogo in cui l’identità è scivolosa e l’anonimato genera confusione. A questo proposito, l’ascesa dei deepfakes (organizzazione che compie furti di identità e crea contenuti falsi su di esse) è il culmine della storia di internet fino ad oggi e probabilmente solo una versione di basso livello di quello che verrà.
I social media hanno contribuito a portare verso una nuova era, consentendo di visionare le notizie che setacciano e dimostrano i fatti – ergo guarda il video per capire cosa è successo.
Questa potrebbe sembrare l’età dell’innocenza. A breve vivremo in un mondo in cui i nostri occhi ci inganneranno abitualmente. In altre parole, non siamo così lontani dal collasso della realtà.
I fake video creeranno nuovi sospetti su tutto ciò che guardiamo
Tutto ciò ci porta al nocciolo del problema. È naturale fidarsi dei propri sensi, credere a ciò che si vede: una tendenza che verrà sfruttata nell’era del fake video. Però è bene ammettere che il video manipolato alla fine distruggerà la fede nel nostro legame più forte con l’idea di una realtà comune. Uno scienziato di Google ha dichiarato al MIT Technology Review: “È stato un po’ un colpo di fortuna fino ad oggi avere avuto la possibilità di fare affidamento sui video come prova che qualcosa è realmente accaduto.”
L’apoteosi della realtà virtuale
Lo scopo fondamentale della VR è creare l’illusione completa di trovarsi in un altro posto. Con i suoi occhiali e guanti, si propone di ingannare i nostri sensi e sovvertire le nostre percezioni. I videogiochi hanno iniziato il processo di trasporto dei giocatori in un mondo alternativo, iniettandoli in un’altra narrazione. Ma mentre i videogiochi possono essere avvincenti, non sono ancora completamente coinvolgenti. La realtà virtuale ha il potenziale per un trasporto più completo: vedremo ciò che i nostri avatar vedranno e sentiremo persino ciò che provano.
La vita potrebbe essere più interessante nelle realtà virtuali, come se la tecnologia emergesse dalla sua infanzia; le possibilità di creazione potrebbero essere estese e migliorate in modi meravigliosi.
Ma come il personal computer o i social media, diventerà anch’essa un’industria massiccia, con l’intento di coinvolgere i consumatori per il proprio profitto e possibilmente dominata da uno o due potenti aziende.
La capacità di manipolare i consumatori crescerà perché la realtà virtuale crea una confusione su ciò che è reale.
Gli studi hanno già dimostrato come la VR possa essere utilizzata per influenzare il comportamento degli utenti dopo il loro ritorno nel mondo fisico, rendendoli più o meno inclini a comportamenti altruistici.
Forse la società troverà i modi per far fronte a questi cambiamenti.
Forse impareremo lo scetticismo richiesto per navigarli. Finora, tuttavia, gli esseri umani hanno mostrato una quasi infinita suscettibilità ad essere ingannati e imbrogliati, cadendo facilmente in mondi congeniali alle proprie credenze o immagine di sé, a prescindere da quanto possano essere eccentriche o sbagliate quelle convinzioni.
Pochi individui avranno il tempo o forse la capacità di ordinare elaborate fabulazioni dalla verità.
La nostra migliore speranza potrebbe essere quella di esternalizzare il problema, riportando l’autorità culturale a validatori fidati con formazione e conoscenza: giornali, università. Forse le grandi aziende tecnologiche comprenderanno questa crisi e assumeranno anche questo ruolo.
Dal momento che controllano i punti di accesso più importanti di notizie e informazioni, potrebbero ad esempio bloccare i fake video. Ma per svolgere questo ruolo, dovrebbero accettare certe responsabilità che finora hanno ampiamente respinto.